L’ultima frontiera dell’odontoiatria: la Medicina Estetica Odontoiatrica

 

Foto: Phase Tech

L’ultima frontiera dell’odontoiatria: la Medicina Estetica Odontoiatrica

La Medicina Estetica Odontoiatrica, pur essendo l’ultima nata fra le branche odontoiatriche, è sicuramente quella da cui ci si aspettano le maggiori evoluzioni future in ambito odontoiatrico.

 

Nell’ambito di questa branca è bene fare un distinguo fra l’Estetica prettamente odontoiatrica (che riguarda prettamente l’estetica dell’interno della cavità orale, quindi dentigengive e tutto ciò che è presente all’interno del cavo orale) e l’estetica del terzo medio e inferiore del viso, che è diventata, di recente, di stretta pertinenza odontoiatrica. In effetti i rapporti tra questi due aspetti (estetica dentale ed estetica del viso) sono strettamente interconnessi poiché è evidente che un bel viso non può fare a meno di un bel sorriso e quindi di denti esteticamente belli, così come dei denti perfetti risaltano ancora più la loro bellezza quando sono circondati da tessuti peri-orali tonici, labbra toniche e non troppo piccole, solchi naso-labiali non troppo accentuati, commessure labiali leggermente sollevate verso l’alto, tono elastico generale del terzo medio del viso nella norma. È inoltre importante considerare tutti gli eventuali piccoli inestetismi cutanei di pertinenza dermatologica, ma facilmente trattabili con terapia laser, quali xantelasmi, verruche seborroiche, fibromi penduli, ecc.

Odontoiatria ed Estetica Dentale
Il trattamento principe in questo campo è lo sbiancamento dentale laser-assistito. Il procedimento prevede l’utilizzo associato di un gel sbiancante al perossido d’idrogeno al 37% da miscelare con un cromoforo in polvere affine alla lunghezza d’onda della radiazione luminosa.
È previsto l’utilizzo della diga dentaria allo scopo di mantenere perfettamente asciutto il campo di azione del laser. È possibile associare utilmente nella stessa seduta il protocollo Laser per la desensibilizzazione dentinale, in modo da ottenere un doppio risultato: denti bianco-brillanti e non sensibili agli stimoli esterni.

Estetica del terzo medio inferiore del viso 
Il primo obiettivo da centrare è sicuramente quello di avere un viso più tonico, più elastico, un miglioramento della texture cutanea, un’azione anti-age sulla lassità cutanea e sottocutanea di viso e collo, una riduzione delle rughe peri-orbitali e delle pieghe naso-geniene e d’espressione.
Per realizzare tali obiettivi l’attuale tecnologia mette a disposizione diversi strumenti: tra i più validi a disposizione sul mercato attuale da rimarcare gli strumenti con tecnologia led, che sfruttano terapie a effetto fotochimico, con il vantaggio di essere oltretutto a elevatissimo comfort per il paziente, in quanto atermiche, indolori, non invasive e di rapida esecuzione. Altrettanto efficaci si sono dimostrate le tecnologie a radio-frequenza, che determinano un ri-arrangiamento favorevole delle fibre collagene migliorando soprattutto il tono e l’elasticità della pelle, con conseguente riduzione delle rughe, ridefinizione dei contorni del viso, rallentamento del chrono-age e miglioramento della texture della pelle. Particolarmente efficace si è dimostrata la radiofrequenza a scansione esadinamica interpolata, elaborata e messa in produzione di recente da alcune ditte all’avanguardia.

Oltre al risultato ottimo ottenibile con l’attuale tecnologia avanzata in termini di arresto del chrono-aging fisiologico, l’odontoiatra estetico potrà abbinare tutte quelle tecniche manuali di più stretta pertinenza del Medico estetico, quali i Filler all’acido ialuronico, i biorivitalizzanti(rugantil, vital, ecc.) e i needling, ma per fare ciò è necessaria un’adeguata fase di preparazione che deve essere sufficientemente lunga ed eseguita in modo accurato e altamente professionale, sotto la guida di medici estetici abilitati presso le Università italiane che hanno rilasciato il diploma

Trovato ad Isernia il dente deciduo di un bimbo di 600 mila anni fa.

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Risale a circa tre mesi fa il ritrovamento di un dentino deciduo (il primo incisivo superiore sinistro) di circa 7 mm. appartenuto ad un bambino di “homo heidelbergensis” vissuto circa 600 mila anni fa, probabilmente il resto umano più antico mai trovato in Italia.

 

Il ritrovamento è avvenuto nella “Pineta d’Isernia” ( sito paleolitico risalente a 700 mila anni fa scoperto nel ’79 e candidato nel 2006 a divenire “patrimonio dell’umanità”) in seguito di una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise e dall’Università di Ferrara, sotto la direzione scientifica di Carlo Peretto (UniFerrara). Spiega una nota della Direzione regionale Beni Culturali e Paesaggistici: «Il dente è un primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni e mostra caratteristiche particolari, che non si ritrovano negli altri reperti rinvenuti in Europa, seppur riconducibili ad un ampio contesto cronologico.

Da questi si discosta perché più gracile e meno bombato». «Sulla base delle sue caratteristiche, per le dimensioni e per l’età cronologica – continua la nota – il reperto viene attribuito all’homo heidelbergensis, antenato dell’uomo di Neanderthal». La scoperta viene definita «straordinaria» in quanto «consente di fare luce sulla variabilità di homo heidelbergensis, apparentemente molto pronunciata e di sottolineare la peculiarità dei resti umani italiani più recenti, che mostrano spesso una persistenza di caratteri arcaici se confrontati al resto dell’Europa». La Direzione regionale dei Beni Culturali sottolinea inoltre che «il ritrovamento porta un arricchimento notevole al giacimento La Pineta, già noto per la complessità delle archeosuperficie esplorate in questi anni, la ricchezza dei reperti faunistici, l’articolata produzione di reperti in selce e per le evidenze connesse con le strategie di sussistenza in un ambiente di 600 mila anni fa»