L’omeopatia dentale funziona troppo o per nulla?

 

L’omeopatia dentale funziona troppo o per nulla?

Post a commentby P. Visalli

 

È apparso di recente un articolo che denuncia la possibile tossicità delle compresse omeopatiche per la dentizione. Come spesso avviene nelle guerre politico-religiose ci sono detrattori e sostenitori strenui dell’omeopatia e la ricerca della verità passa anche attraverso le affermazioni di eminenti clinici o organizzazioni preposte al controllo dei dispositivi inerenti la salute.

 

Fino ad oggi sia clinici che organizzazioni hanno sempre affermato, anche attraverso libri, la totale inefficacia di questa forma di cura dichiarando che non ci sono prove scientifiche che dimostrino l’azione del prodotto omeopatico. Ora ci troviamo difronte a un ribaltamento in atto rispetto all’azione dell’omeopatia in quanto sembrerebbe che nei globuli omeopatici a base di Belladonna è stata riscontrata una quantità di scopolamina e atropina potenzialmente pericolose per i bambini.

Ma l’omeopatia non sarebbe acqua fresca? Se è vero che non funziona perché sarebbe potenzialmente tossica? Uno degli slogan pro omeopatia sarebbe quello che “Tanto al massimo non funziona e quindi non fa male”. Forse ancora non siamo giunti a una vera conclusione del tipo “non serve a nulla” oppure “funziona sempre”.

Mancano forse standard qualitativi e ulteriori approfondimenti per poter fare le guerre sante sull’omeopatia sia da parte dei sostenitori che dei detrattori. Anche perché sembrerebbe, ad esempio, che per la dentizione dolorosa ci siano diversi altri rimedi omeopatici oltre alla Belladonna. Tipo la Camomilla che forse anche in dose omeopatica non contiene gli alcaloidi della Belladonna.

Infine se si analizzano il larghissimo numero di sostanze utilizzate per produrre gli omeopatici c’è una quantità notevole di sostanze tossiche come nel caso di arsenico, mercurio, alluminio, stagno, piombo, fosforo, nitrato d’argento, zolfo, a cui si aggiungono i veleni di serpenti e insetti.

Probabilmente al disopra delle accuse e difese estreme dell’omeopatia c’è ancora una nube che non permette una dichiarazione definitiva nei suoi confronti. Evidentemente a distanza di molti anni ancora esistono a livello mondiale realtà differenti in merito alla produzione e alla sistematizzazione della ricerca.
Questa chiarezza che ancora tarda a venire crea condizioni alterne e soprattutto estremiste come già accaduto per altre forme di cura ancora molto discusse. Forse una analisi critica di quelle forme considerate non convenzionali potrebbe condurre “all’utilizzo delle cose giuste al momento giusto”.

Abbiamo molti esempi nel campo della salute come per esempio la ginnastica posturale per i disturbi della colonna vertebrale, l’agopuntura per il trattamento del dolore acuto e cronico, dei disturbi atm, dei dolori orofacciali e muscoloscheletrici, l’osteopatia, la terapia craniosacrale. Ognuna potrebbe agire come coadiuvante o meglio in continuità con le terapia classiche per rafforzarne l’azione e velocizzare i risultati.