DURANTE LE TERAPIE ONCOLOGICHE DENTI E GENGIVE VANNO PROTETTI

Le terapie oncologiche (chemioterapia
e radioterapia) del
distretto testa-collo possono
comportare complicanze orali. La
maggior parte di queste, però, può essere
prevenuta con alcuni accorgimenti
pratici. Semplici cure preventive e un
controllo periodico dal dentista possono
essere di grande utilità per proteggere
bocca e denti dagli effetti negativi dovuti
a un calo delle difese immunitarie
durante le terapie oncologiche. Le
linee guida internazionali e nazionali,
promosse dalle società scientifiche e
adottate dagli odontoiatri, consigliano
di recarsi dal dentista almeno un
paio di settimane prima dell’inizio
della terapia oncologica, per fare
un controllo generale e per curare
preventivamente eventuali carie o
ascessi. È importante per il paziente una
buona comunicazione tra l’oncologo
medico e il dentista di fiducia. I dentisti
ANDI, già impegnati annualmente
nell’Oral Cancer Day, giornata dedicata
alla prevenzione del tumore del cavo
orale che quest’anno si terrà il 17
maggio, sono tra gli specialisti a cui
rivolgersi.

LE BASI PER UN BUON SORRISO: SI’ ALL’ALLATTAMENTO NO AL CIUCCIO

Le basi per un buon sorriso: si all’allattamento no al
ciuccio
La prevenzione odontoiatrica nel neonato inizia con l’allattamento al seno: importante sarà la funzione “preventiva”
dell’allattamento al seno del piccolo anche per quanto riguarda la salute orale.
Sempre a partire dalla nascita, visto l’accrescimento delle ossa mascellari superiore ed inferiore, sarà importante evitare
l’abuso di alcuni comportamenti, quali il prolungato uso del ciuccio o del succhiamento del dito. Queste azioni possono
interferire con la regolare crescita e portare in seguito ad una patologia mal occlusiva.
All’età di 6 mesi circa avviene l’eruzione dei primi elementi dentali decidui (i denti da latte), solitamente gli incisivi
centrali inferiori.
E’ un momento importante, perché su tali denti si svilupperà il primo “modulo” di ecosistema batterico dentale, la
composizione del quale sarà direttamente correlata alla qualità della salute orale dei genitori, in particolare della madre.
E’ utile sottolineare che
• più ritardato è l’ingresso nella bocca del bambino delle specie batteriche maggiormente responsabili dell’insorgenza
della carie dentale minore sarà nel tempo la sua probabilità di ammalarsi di carie;
• la varietà di composizione della popolazione della placca batterica può determinare una maggiore o minore suscettibilità
alla carie dentale nel corso della vita.
La cura della bocca del bambino in questo periodo è del tutto delegata al controllo dei genitori o di adulti: sarà loro
compito lavare la bocca del bambino ogni giorno, dapprima solo utilizzando, con delicatezza, garze di cotone inumidite da
passare sulle gengive e poi, allorquando siano erotti i primi denti da latte, iniziando il lavaggio di essi con uno spazzolino
da denti appositamente predisposto per questa fascia di età e senza uso di dentifricio.

Attenzione ai piercing su labbra e lingua!

La moda di farsi applicare oggetti metallici (piercing) in varie zone del corpo, compreso il cavo orale, comporta dei rischi alla salute non trascurabili a cominciare da quelli legati alle possibili infezioni.
Per garantire la salute degli utilizzatori il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali interviene sulla questione comunicando di aver invitato le Regioni ad attivare corsi di formazione obbligatori per coloro che praticano tali attività nonché l’adozione di tutte le misure di igiene e profilassi necessarie.
Sull’opportunità di farsi applicare un piercing al labbro o alla lingua intervengono anche i dentisti dell’ANDI che ricordano come tale pratica possa compromettere, gravemente, la propria salute orale e non solo quella.
“Una moda quella del piercing sulla lingua o sul labbro – sostengono i dentisti ANDI – che può danneggiare sia le strutture mucose che i denti. Se i danni agli elementi dentali sono per lo più di natura traumatica – si può scheggiare il dente- per le mucose il rischio è quello del favorire l’insorgenza di gravi neoplasie come il tumore del cavo orale. Particolare attenzione per i portatori di protesi o per chi ha in bocca delle otturazioni per problemi di bimetallismo”.
Allarme confermato da una ricerca condotta dalla School of Dental Medicine at Tel Aviv University che ha rilevato come il 20% di pazienti con piercing sulla lingua hanno fratture degli elementi dentali e problemi gengivali.
Il consiglio dei dentisti a coloro che non possono sottrarsi a questa moda, è quello di tenere sotto controllo, attraverso a periodiche vite preventive, le mucose intorno al piercing e soprattutto di verificare la professionalità e le condizioni igieniche di chi lo applica.

Igiene e cura dei denti in gravidanza, i consigli per il nascituro

Il primo periodo di prevenzione odontoiatrica nel bambino si avvia con la gravidanza. Lo stato di salute
orale della futura mamma nel corso della gravidanza ha significative ripercussioni sia sulle modalità
del parto che sulla salute orale del nascituro. E’ pertanto molto importante che la mamma in stato di attesa sappia
che se il suo stato di salute oro-dentale è sano anche per il suo bambino sarà lo stesso, mentre, la presenza di patologie
dentarie attive, quali carie dentali o gravi infiammazioni dei tessuti di sostegno del dente, comporteranno un rapido
quanto precoce stato di passaggio di batteri produttori di patologie odontoiatriche nel cavo orale del nascituro.
La prevenzione odontoiatrica in gravidanza quale primo e riconosciuto momento di protezione della salute oro-dentale
del nascituro deve essere in grado di conseguire alcuni obiettivi:
1) Diminuire la carica batterica salivare della mamma, intervenendo per tempo nell’eliminare tutte le patologie
odontoiatriche presenti e mantenendo una corretta igiene orale quotidiana. Nell’ultimo periodo della gravidanza sarà
utile, sotto indicazione e stretta osservazione dell’Odontoiatra, l’uso di collutori a base di clorexidina e di chewing gum
allo xilitolo.
2) Evitare la precoce colonizzazione batterica del cavo orale da parte di batteri cariogeni, per evitare la formazione di una
placca batterica orale ricca di batteri cariogeni.
Inutile, invece, nell’alimentazione quotidiana della madre in gravidanza, aggiungere una dose integrativa di Fluoro per
via sistemica.
Se siete in stato di gravidanza e volete sin da ora agire per la prevenzione dentale del vostro bambino chiedete consiglio
al vostro dentista.

Oral Cancer Day 2014

Oral Cancer Day 2014

 

Anche per il 2014 torna la prevenzione del tumore del cavo orale. L’appuntamento con l’Oral Cancer Day è infatti per sabato 17 maggio quandoFondazione ANDI, con i suoi dentisti volontari, sarà presente nelle principali piazze italiane per sensibilizzare i cittadini su questa grave patologia e su come prevenirla adottando dei corretti stili di vita. Alla giornata nelle piazze, come ogni anno, seguirà un mese di apertura degli studi per visite di controllo gratuite. Resta immutato, anzi rafforzato, il rapporto con i centri universitari e ospedalieri di riferimento per l’approfondimento diagnostico delle lesioni che verranno identificate nel corso delle visite.
L’invito a tutti i colleghi è di partecipare numerosi a questa nuova edizione sia scegliendo di essere presenti ai gazebo sia offrendo la propria disponibilità ad aprire il proprio studio.

Per informazioni sull’attività 2014 è possibile chiamare la Segreteria organizzativa della Fondazione ANDI allo 02 30461080 oppure scrivere a segreteria@fondazioneandi.org.

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I DENTISTI NON SONO MAFIOSI…

 

I Dentisti non sono mafiosi bensì gli unici che si prendono cura dei cittadini. ANDI protesta con Oggi per una delirante lettera pubblicataI Dentisti non sono mafiosi bensì gli unici che si prendono cura dei cittadini. ANDI protesta con Oggi per una delirante lettera pubblicataIl 14 gennaio sul sito del settimanale Oggi, nella rubrica “C’è posta per noi”, è stata pubblicata una missiva del dott. Antonio Giangrande presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie dal titolo “La lobby dei dentisti e la mafia odontoiatrica”.
Nella nota Giangrande analizza il bisogno di salute orale e le difficoltà del servizio pubblico di dare le risposte necessarie chiedendosi se tutto questo non è frutto del lavoro della lobby dei dentisti talmente potente da influenzare le prestazioni sanitarie delle Asl e le decisioni del Parlamento.
ANDI, per tutelare l’immagine dei dentisti liberi professionisti italiani, sta valutando se intraprendere azioni legali nei confronti dell’autore della lettera e del giornale. Intanto ha chiesto di pubblicare la nota che riportiamo sotto.

A nome dei 23 mila dentisti italiani Associati ad ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) che mi onoro di presiedere vorrei rispondere alla domanda che il dott. Antonio Giangrande, presidente dell’Associazione Contro tutte le Mafie ha posto sul suo giornale il 14 gennaio. 

“E’ possibile che la lobby dei dentisti sia così forte da influenzare le prestazioni sanitarie delle Asl italiane e gli indirizzi legislativi del Parlamento? In tempo di crisi ci si deve aspettare un popolo di sgangati senza denti, obbligati al broncio ed impediti al sorriso da una ignobile dentatura?” 

La risposta è no. No, dott. Giangrande non c’è una lobby di dentisti così forte da influenzare le scelte della sanità pubblica. La causa di quanto lei scrive si chiama spending review o se vogliamo utilizzare un termine italiano dovremmo dire tagli: oltre 30 miliardi negli ultimi due anni quelli per la sanità. Poi io aggiungerei anche disinteresse della politica verso la salute orale che non ha portato, mai, il nostro SSN ad interessarsi del problema. Vede dott. Giangrande lei ha ragione quando sostiene che un sorriso in salute è una discriminante sociale, ma non da oggi, da sempre. Ma questo non per ragioni economiche, bensì culturali. Chi fa prevenzione non si ammala e non ha bisogno di cure. Mantenere sotto controllo la propria salute orale costa all’anno quanto una signora spende alla settimana dalla propria parrucchiera. Ed ha anche ragione quando “scopre” che le cure odontoiatriche sono costose, ma non care come dice lei. Fare una buona odontoiatria costa e costa sia al dentista privato che alla struttura pubblica, che infatti non riesce ad attivare un servizio che riesca a soddisfare le richieste dei cittadini. 

Inoltre, oggi, lo stato del SSN quasi al collasso, non consente investimenti nell’odontoiatria: chiudono i pronto soccorso o vengono negati prestazioni salva vita. Ma le carenze del pubblico nell’assistenza odontoiatrica non è neppure di finanziamenti, è di come questi soldi vengono investiti. Qualche anno fa il Ministero della Salute ha effettuato un censimento per capire le attrezzature ed il personale impiegato da Ospedali ed Asl nell’assistenza odontoiatrica e da questo è emerso che i dentisti impiegati utilizzano gli ambulatori pubblici in media per sole 3 ore al giorno. Ma non pensi sia per negligenza degli operatori, molto spesso è la stessa Asl che non può permettersi di attivare il servizio per più tempo. Non ha i soldi. Però poi succede anche che utilizzi le strutture pubbliche per dare assistenza odontoiatrica a pagamento e quindi per rimpinguare i propri bilanci. Come mai non ci indigna per questo? Il problema non è di carenza di attrezzature (mediamente quelle ci sono) sono i costi per le cure. Una visita odontoiatria è molto più costosa di una visita di qualsiasi altra branca della medicina. Pensi quando il suo dermatologo o cardiologo la visita e poi allo studio del suo dentista in termini di strumenti, attrezzature e materiali utilizzati. Anche con i pazienti che pagano il ticket l’Asl non riesce a coprire neppure una piccola parte dei costi sostenuti per effettuare la cure. Da tempo chiediamo ai vari Ministri che negli anni hanno trascurato l’assistenza odontoiatrica di dirottare quegli investimenti in un progetto di prevenzione odontoiatrica verso la fasce sociali deboli e i ragazzi. Una seria campagna di prevenzione permetterebbe di abbattere drasticamente le malattie del cavo orale, carie e malattia parodontale, diminuendo drasticamente la necessità di interventi costosi futuri come quelli protesici. Invece nelle nostre Asl e negli ospedali non si previene e non si cura neppure, perché costa troppo curare, così si estraggono solo denti… creando degli “sdentati” che avranno bisogno di protesi. Dispositivo che il nostro SSN non può erogare. Ma molto spesso lo fa a pagamento. Pensi, dott. Giangrande, siamo talmente lobbie che l’unico progetto di prevenzione pubblica gratuito attivo su tutto il territorio nazionale è reso possibile da 35 anni dai dentisti privati aderenti all’ANDI. Stesso discorso per l’unico progetto di prevenzione del tumore del cavo orale, 6 mila morti all’anno per mancata prevenzione. Per aiutare gli italiani a tutelare la propria salute orale nell’immediato basterebbe aumentare le detrazioni fiscali della fattura del dentista (oggi è possibile detrarre solo il 19%) ma questo il Ministero dell’Economia dice che non è possibile. Però da anni si permette ai cittadini di detrarre oltre il 50% di quanto spendono per ristrutturare casa o per comprare la cucina.

Come vede, caro dott. Giangrande, il problema della salute orale è molto serio così come molto serio il problema della mafia. Ma proprio perché sono problemi seri, per occuparsene con competenza bisogna sforzarsi di analizzare il problema con serietà e non fare le proprie considerazioni utilizzando banali lunghi comuni. In questo modo insulta solo i dentisti italiani che sono seri professionisti e non truffatori o peggio ancora mafiosi. Fortunatamente questo i nostri pazienti lo sanno, ecco perché il 90% sceglie il dentista privato e non altre strutture come quelle pubbliche o i low cost. Perché si fida di noi, perché siamo seri professionisti che lavorano per mantenerli sani. Aspettiamo le sue scuse.

Il Presidente Nazionale ANDI, Dott. Gianfranco Prada